Protocollo di esecuzione del test di Conconi
Il test Conconi è uno dei metodi di valutazione motoria più utilizzati in ambito sportivo.
Il test Conconi prevede l’esecuzione di una prova da sforzo incrementale di tipo massimale.
Innanzitutto l’atleta dovrà indossare il cardiofrequenzimetro ed effettuare un adeguato riscaldamento (a seconda delle caratteristiche del soggetto verrà proposto un protocollo più o meno intenso).
Terminato il riscaldamento il soggetto esegue una prova su pista misurata. Se si esegue il test Conconi all’aperto è opportuno svolgerlo in giornate poco ventose per evitare che le condizioni atmosferiche interferiscano con l’esecuzione del test.
Questa prova prevede incrementi graduali di intensità (step) ogni 200m, partendo da una camminata veloce nei primi 100, una corsa blanda nei secondi 100, e poi cercando di levare circa 2” ogni 200m aumentando gradualmente la velocità.
Quando l’atleta non è più in grado di sopportare un ulteriore aumento di velocità , viene sollecitato ad effettuare una volata finale. Tale sprint, protratto fino al totale esaurimento, consentirà di calcolare la frequenza cardiaca massima.
Al termine di ogni step (ogni 200m) vengono rilevati i tempi parziali delle singole frazioni e la frequenza cardiaca. Queste coppie di dati insieme alla FC max vengono riportati su un grafico che in ascissa rappresenta la velocità e in ordinata la frequenza cardiaca.
Osservando i risultati di un test Conconi si nota che per velocità basse c’è linearità, poi ad un certo punto compare una deflessione con un brusco cambio di pendenza. La velocità alla quale cessa la linearità corrisponde alla Soglia Anaerobica (SAN). La lettura del grafico di un test Conconi talvolta non è così semplice e la sua corretta interpretazione dipende dall’abilità ed esperienza del medico o allenatore.